Plumbago
Il Plumbago è noto anche con molti altri nomi, tra i quali Piombaggine, Gelsomino azzurro, Pianta del piombo o ancora geranio azzurro. Appartiene alla famiglia delle Plumbaginaceae, ha origine nelle regioni a clima mite dell’Asia. A questo genere appartengono circa 10 specie, particolarmente apprezzate per le abbondanti e continuate fioriture che hanno il loro culmine nei mesi estivi. Nelle zone con climi temperati, dove la temperatura non scende mai sotto lo zero, il Plumbago può essere utilizzata sia come pianta rampicante, utile per decorare ampie pareti e grigliati nei terrazzi, che come coprisuolo o decorazione di muretti a secco in sasso. Sia in giardino che sul balcone, può essere facilmente coltivato in vaso.
Malattie funginee:
Eccessi idrici provocano l’insorgenza di marciumi radicali e conseguenti malattie fungine deleterie, che possono portare la pianta a morire. Non di rado, inoltre, si ha l’attacco di pidocchi.
Stagionalità:
La pianta Plumbago è disponibile tutto l’anno.
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Ambiente
Va posizionata in pieno sole, anche se tollera la mezz’ombra. Se c’è poca luce non riesce a fiorire. Il Plumbago è adatto al clima mite, resiste al caldo, ma va protetta dal vento e dal freddo (sotto i 5 °C). Nelle zone più fredde va coltivata in vaso, in serra o anche in appartamento.
Nutrizione e bellezza
Durante il periodo primavera-estate il plumbago va concimato ogni due settimane con un fertilizzante liquido diluito nell’acqua delle annaffiature. In autunno ed in inverno le concimazioni vanno sospese.
Trapianto e rinvaso
Subito dopo le prime potature leggere, bisogna trapiantare le piante di Plumbago in vasi più grandi, idealmente di terracotta. A differenza della plastica, questo materiale poroso aiuta a ridurre l’eccessiva umidità del suolo.